domenica 1 giugno 2008

Voglia di libertà

Nello scorso inverno nelle sale cinematografiche italiane è stato proiettato l'ultimo film di Sean Peen: Into The Wild, la storia di un ragazzo che molla tutto per vivere l'avventura, rinunciando a ogni sorta di comodità.

Ci sono film che a volte ti entrano dentro e ti cambiano, che riescono a farti vedere la realtà con occhi diversi e Into The Wild è uno di questi.
L'idea estrema della libertà, di mollare tutto (compreso il proprio nome), di mandare a fanculo tutto e tutti è qualcosa che mi affascina, che mi fa dire: "cavolo lui si che ha avuto le palle di farlo", per non parlare poi di come decida di andare in Alaska sapendo che forse ci troverà la morte, è qualcosa di mistico quasi "romantico" che mi rapisce.

Certo gran parte del successo del film è dovuto, oltre al fatto che la storia sia vera, alla gran colonna sonora di Eddie Vedder il leader dei Pearl Jam, che sforna una dozzina di ballate che accompagnano lo svolgersi del racconto.

Preso dalla curiosità ho approfondito e ho letto il libro (qui il torrent) da cui è tratto il film: "Nelle Terre Estreme" di Jon Krakauer, un saggio giornalistico di come si sono svolti realmente i fatti, accompagnato da altre storie simili a quelle di Alex/Chris.


Hard Sun di Eddie Vedder

La lettera che Chris scrive a Ron, un anziano signore che si era affezionato così tanto a lui, da chiedergli il permesso di adottarlo è qualcosa di toccante che riesce a entrarti dentro:

È Alex che ti scrive. Da quasi due settimane lavoro a Carthage, nel Sud Dakota. Sono arrivato quassù tre giorni dopo la nostra separazione a Grand Junction. Spero tu sia tornato a Salton City senza grossi problemi. Mi piace il posto dove lavoro e le cose procedono bene. Il tempo non è tanto male, anzi, spesso il clima è sorprendentemente mite. Qualche contadino ha già cominciato ad andare nei campi. A quest'ora nel sud della California starà cominciando a fare piuttosto caldo. Mi domando se hai avuto modo di vedere quanta gente si è presentata all'incontro del 20 marzo alle sorgenti calde. A quanto pare dev'esserci stato da divertirsi, anche se non penso che tu capisca molto bene queste persone.
Non mi fermerò ancora a lungo qui. Il mio amico Wayne vorrebbe che lavorassi al silo per tutto il mese di maggio e che poi lo aiutassi con la mietitrebbiatrice durante l'estate, ma la mia anima ormai è concentrata interamente sull'odissea d'Alaska e spero di potermi mettere in marcia non oltre il 15 aprile. Ciò significa che fra non molto me ne andrò, per cui ti chiedo di spedire la mia posta all'indirizzo indicato sotto.
Ron, apprezzo sinceramente l'aiuto che mi hai dato e i momenti che abbiamo trascorso insieme. Spero che la nostra separazione non ti abbia depresso troppo. Potrebbe passare molto tempo prima di rivederci ma, ammesso che io superi l'affare Alaska tutto d'un pezzo, riceverai di sicuro mie notizie. Vorrei ripeterti di nuovo il consiglio che già ti diedi in passato, ovvero che secondo me dovresti apportare un radicale cambiamento al tuo stile di vita, cominciando con coraggio a fare cose che mai avresti pensato di fare o che mai hai osato. C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Se vuoi avere di più dalla vita, Ron, devi liberarti della tua inclinazione alla sicurezza monotona e adottare uno stile più movimentato che al principio ti sembrerà folle, ma non appena ti ci sarai abituato, ne assaporerai il pieno significato e l'incredibile bellezza. Per cui Ron, in poche parole, vattene da Salton City e mettiti sulla strada. Ti garantisco che sarai felice di averlo fatto. Temo però che il mio consiglio non verrà ascoltato. Dici sempre che sono testardo, ma tu lo sei ancora più di me. Hai avuto una meravigliosa opportunità sulla via del ritorno di vedere uno dei paesaggi più belli della terra, il Grand Canyon, qualcosa che ogni americano dovrebbe vedere almeno una volta nella vita. Eppure, per qualche ragione a me incomprensibile, non desideravi altro che arrivare a casa al più presto, tornare nei luoghi che vedi giorno dopo giorno. Temo che in futuro continuerai a seguire questa inclinazione e non riuscirai di conseguenza a scoprire tutte le cose meravigliose che il Signore ha disposto intorno a noi. Non fissarti in un posto, muoviti, sii nomade, conquistati ogni giorno un nuovo orizzonte. Vivrai ancora a lungo, Ron, e sarebbe un peccato se non cogliessi l'opportunità di rivoluzionare la tua esistenza ed entrare in un regno di esperienze tutto nuovo.
Ti sbagli se credi che la gioia derivi soltanto o principalmente dalle relazioni umane. Il Signore l'ha disposta intorno a noi e in tutto ciò che possiamo sperimentare. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale.
La mia opinione è che non hai bisogno né di me né di nessun altro per portare questa gioia nella tua vita. È semplicemente lì che ti aspetta, che aspetta di essere afferrata, e tutto quello che devi fare è tendere la mano per prenderla. L'unica persona con cui combatti è te stesso e la tua testardaggine a non lanciarti in nuove esperienze.
Spero davvero, Ron, che non appena ti sarà possibile, lascerai Salton City, attaccherai una roulotte al camion e comincerai a goderti il grande lavoro che il Signore ha compiuto nell'Ovest americano. Vedrai cose, conoscerai gente e ti insegneranno molto. Dovrai farlo in regime d'economia, niente motel, preparati il mangiare da solo e, come regola generale, spendi il meno possibile, perché così ti ritroverai ad apprezzare immensamente ogni cosa. Spero che la prossima volta che ti vedrò sarai un uomo con una sfilza di nuove esperienze e avventure alle spalle. Non esitare o indugiare in scuse. Prendi e vai. Sarai felice di averlo fatto.
Riguardati Ron,
Alex

Insomma anche se lui scrive questa lettera prima di andare incontro alla morte è un inno alla vita ed a non sprecarla in modo inutile.

Volevo il movimento, non un'esistenza quieta. Volevo l'emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla.
(Lev Tolstoj, La felicità familiare)

1 commenti:

Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)

blipper
Follow Gran Burrone - LUltima Dimora Accogliente
My BlogCatalog BlogRank
Aggregatore notizie RSS
vedere profili privati su facebook
italia21.com
siamo dentro