domenica 28 settembre 2008

La regola dei terzi

Nelle scuole d'arte, la regola dei terzi veniva inculcata agli artisti in erba sin dai tempi di Leonardo da Vinci.

Guardate attraverso il mirino e mentalmente dividete lo schermo in tre sezioni orizzontali e tre verticali, come la griglia del gioco del tris. I punti in cui si intersecano le linee sono quelli che l'occhio cerca istintivamente quando guarda una fotografia. È logico, pertanto, che dovreste provare a posizionare il soggetto in prossimità di uno di questi quattro punti focali. Quando fotografate un panorama, un'altra eccellente abitudine compositiva è quella di posizionare l'orizzonte s queste linee immaginarie. A questo punto dobbiamo anche sottolineare che è fondamentale mantenere l'orizzonte dritto. Non riuscirci è l'errore più comune, quando si incomincia. In effetti è piuttosto sconcertante guardare una fotografia in cui l'orizzonte scivola da una parte.

La regola è talmente popolare che alcune macchine fotografiche sono dotate di mirini con una griglia di suddivisione in terzi per aiutare il fotografo.
Oltre al posizionamento del soggetto, la regola dei terzi viene utilizzata anche per valutare il posizionamento dell'orizzonte nei dipinti o nelle fotografie panoramiche, secondo la tesi per cui un orizzonte a metà dà la stessa importanza al cielo e al paesaggio, effetto in genere non voluto.


La regola dei terzi
La fotografia non mostra la realtà, mostra l'idea che se ne ha.
(Neil Leifer)

2 commenti:

  1. davvero molto molto interessante! La mia digitale ha questa griglia, ma io ho sempre pensato "e che me ne devo fare??". E invece tutto ha un perchè... ^.^

    PS: complimenti alla tua bellissima sissy!

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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)

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