sabato 25 ottobre 2008

Il mistero della vita

Le cose che l'uomo conosce possiedono sfumature che sfuggono alla sua comprensione. Abbiamo, ad esempio, un frammento di metallo, un pezzo di legno, una goccia d'acqua, l'atmosfera, un gas, il calore, l'elettricità, l'etere luminifero. Ora, noi chiamiamo tutte queste cose materia, comprendendole in un'unica definizione generale; ciò nonostante, non possono esservi due concetti più fondamentalmente diversi di quelli con cui consideriamo un metallo o l'etere luminifero. Quando ci occupiamo del secondo, proviamo un impulso quasi insopprimibile a inserirlo nella stessa categoria dello spirito o del nulla. L'unica considerazione che ci impedisce di farlo è la nostra idea della sua struttura atomica; e anche così, dobbiamo chiedere aiuto alla nostra nozione di atomo come qualcosa caratterizzato da grandezza, solidità, palpabilità e peso infinitesimi. Se eliminiamo l'idea della struttura atomica, non riusciremo più a considerare l'etere come un'entità o, almeno, come materia. Per usare un termine più adatto, potremmo definirlo spirito. Facciamo ora un passo oltre l'etere luminifero, immaginando qualcosa di gran lunga più rarefatto, così come l'etere lo è del metallo, e arriviamo subito (a dispetto di tutti i dogmi scolastici) a una massa straordinaria, una materia non scomponibile in particelle. Infatti, anche se possiamo ammettere l'infinita piccolezza degli atomi, l'infinita esiguità degli spazi che li separano è un paradosso.

Edgar Allan Poe, La rivelazione mesmerica


…perchè il tragico mistero buffo della vita, era poi in fondo solo quello: continuare a inseguire qualcuno che non ci ama, inseguiti da qualcuno che non amiamo...
(Giorgio Faletti)

1 commenti:

Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)

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